giovedì 14 novembre 2013

Alla COP tutto è possibile!



Eccoci qui, cercando disperatamente un po’ di caffè per dare il via ad una nuova giornata intensa e ricca di appuntamenti. Proprio mentre facciamo slalom per afferrare un pasticcino e una brioche tra un delegato e un funzionario, una signora in tailleur sentendo il nostro italiano, ci blocca e si presenta: “Ciao, sono un funzionario del ministero degli esteri, voi chi siete?”. Ancora un po’ addormentate e in preda ad un momento di smarrimento ci presentiamo come Agenzia di Stampa Giovanile Internazionale e raccontiamo cosa stiamo facendo qui alla COP19. Le chiediamo se dall’Italia è arrivata una grande delegazione e come si presenta il nostro stato alle negoziazioni. Con un tono un po’ formale ci fa notare che già da domenica gli “italiani” sono arrivati in massa e che l’Italia è uno degli Stati che più supporta la Conferenza. Come potevamo non accorgercene effettivamente, in Italia non si fa che parlare di questo!
Stavamo cercando di farle qualche domanda, ma quando lei ci ha chiesto il nostro biglietto da visita il nostro cervello è completamente impazzito, poichè non riusciva più a seguire questo scambio di ruoli in atto.
Soddisfatte dall’inizio della mattinata e dall’attenzione che la delegata ha mostrato nei confronti dell’Agenzia, abbiamo pensato di finire i nostri pasticcini sedute comode sui divanetti, tenendo sempre sott’occhio il buffet. E come sempre il cibo non tradisce mai: ecco che un uomo in giacca e cravatta si siede con noi e inizia a raccontarci come funziona il REDD+ e il problema della deforestazione. Questa volta un po’ più preparate e sveglie, cogliamo l’occasione e ci facciamo spiegare bene come è definito questo meccanismo, frutto di lunghe negoziazioni delle Nazioni Unite. Ci illustra principalmente gli aspetti tecnici e non poteva essere diversamente visto che stavamo “chiacchierando” con un ricercatore scientifico dell’Unione Europea!
Ma la fortuna era proprio dalla nostra parte: una collega del nostro interlocutore si avvicina e prende il suo posto. Ecco allora un’altra “chiacchierata” su un altro main topic di questa COP: “adattamento e mitigazione, collegando poi lo sviluppo della resilienza climatica, il “loss and damage”, l'importanza della riflessione sul ruolo della donna come leva promotrice del cambiamento, ma soprattutto l'equità nella suddivisione delle responsabilità ambientali”. In modo chiaro ci guida all’interno di queste tematiche e ci “illustra” il ruolo dell’UE. Ci lascia il suo biglietto da visita e ci invita a Bruxelles. Abbiamo capito subito che questo divanetto è il posto perfetto dove fare incontri e non va abbandonato per nessuna ragione al mondo! Ancora una volta avevamo pensato bene: dopo aver ripreso fiato e sistemato un po’ le idee, arriva Stefano Caserini, professore al Politecnico di Milano e coordinatore del blog scientifico Climalteranti al quale rivolgiamo un’intervista. È bello potersi confrontare con un esperto di comunicazione e cambiamenti climatici, chiedere consigli e condividere le sue esperienze, provando così a capire quali sono le azioni che noi giovani dovremmo intraprendere per migliorare questa Italia e la mancanza di informazione sui problemi ambientali.
Chiaccherate di questa intensità sono più uniche che rare e gli spunti emersi ci hanno aiutato a
comprendere meglio cosa sta accadendo qui alla COP19.

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