Eccoci qui, cercando
disperatamente un po’ di caffè per dare il via ad una nuova giornata intensa e
ricca di appuntamenti. Proprio mentre facciamo slalom per afferrare un
pasticcino e una brioche tra un delegato e un funzionario, una signora in
tailleur sentendo il nostro italiano, ci blocca e si presenta: “Ciao, sono un
funzionario del ministero degli esteri, voi chi siete?”. Ancora un po’
addormentate e in preda ad un momento di smarrimento ci presentiamo come
Agenzia di Stampa Giovanile Internazionale e raccontiamo cosa stiamo facendo
qui alla COP19. Le chiediamo se dall’Italia è arrivata una grande delegazione e
come si presenta il nostro stato alle negoziazioni. Con un tono un po’ formale
ci fa notare che già da domenica gli “italiani” sono arrivati in massa e che
l’Italia è uno degli Stati che più supporta la Conferenza. Come potevamo non
accorgercene effettivamente, in Italia non si fa che parlare di questo!
Stavamo cercando di farle qualche
domanda, ma quando lei ci ha chiesto il nostro biglietto da visita il nostro
cervello è completamente impazzito, poichè non riusciva più a seguire questo
scambio di ruoli in atto.
Soddisfatte dall’inizio della
mattinata e dall’attenzione che la delegata ha mostrato nei confronti
dell’Agenzia, abbiamo pensato di finire i nostri pasticcini sedute comode sui
divanetti, tenendo sempre sott’occhio il buffet. E come sempre il cibo non
tradisce mai: ecco che un uomo in giacca e cravatta si siede con noi e inizia a
raccontarci come funziona il REDD+ e il problema della deforestazione. Questa
volta un po’ più preparate e sveglie, cogliamo l’occasione e ci facciamo
spiegare bene come è definito questo meccanismo, frutto di lunghe negoziazioni
delle Nazioni Unite. Ci illustra principalmente gli aspetti tecnici e non
poteva essere diversamente visto che stavamo “chiacchierando” con un
ricercatore scientifico dell’Unione Europea!
Ma la fortuna era proprio dalla
nostra parte: una collega del nostro interlocutore si avvicina e prende il suo
posto. Ecco allora un’altra “chiacchierata” su un altro main topic di questa COP:
“adattamento e mitigazione, collegando poi lo sviluppo della resilienza climatica, il “loss and damage”, l'importanza
della riflessione sul ruolo della donna come leva promotrice del cambiamento,
ma soprattutto l'equità nella suddivisione delle responsabilità ambientali”. In
modo chiaro ci guida all’interno di queste tematiche e ci “illustra” il ruolo
dell’UE. Ci lascia il suo biglietto da visita e ci invita a Bruxelles. Abbiamo
capito subito che questo divanetto è il posto perfetto dove fare incontri e non
va abbandonato per nessuna ragione al mondo! Ancora una volta avevamo pensato
bene: dopo aver ripreso fiato e sistemato un po’ le idee, arriva Stefano
Caserini, professore al Politecnico di Milano e coordinatore
del blog scientifico Climalteranti al quale rivolgiamo un’intervista. È bello
potersi confrontare con un esperto di comunicazione e cambiamenti climatici,
chiedere consigli e condividere le sue esperienze, provando così a capire quali
sono le azioni che noi giovani dovremmo intraprendere per migliorare questa
Italia e la mancanza di informazione sui problemi ambientali.
Chiaccherate di questa intensità sono più uniche che rare e gli spunti
emersi ci hanno aiutato a
comprendere meglio cosa sta accadendo qui alla COP19.